Biografia
Tindaro Calia è nato
a Segrate (Mi) nel 1956, dove vive e svolge la sua attività artistica. Insegna discipline
pittoriche presso il Liceo Artistico di Lodi, esercitando una apprezzata attività di
sviluppo delle sensibilità grafiche ed espressive dei suoi alunni.
Prima ancora che artista serio ed impegnato, é uomo colto, preparato ed aggiornato, che
può vantare un ricco patrimonio culturale, frutto di anni di lavoro, di ricerca e di
perfezionamento. Tindaro privilegia innanzitutto il mondo delle verità, dei sentimenti e
delle emozioni.
Come artista egli cerca di imprimere i caratteri propri di un suo mondo spirituale ed
affettivo nelle sue opere pittoriche, soprattutto nei ritratti, che vantano una forte
impronta poetica frutto di una continua e meditata ricerca introspettiva oltre che
iconografica.Il pittore si
distacca, pertanto, totalmente da quello stuolo di pseudo-artisti, attratti soltanto dal
successo commerciale e poco o per nulla spinti da ben più profonde esigenze di carattere
artistico e culturale.
A tale scopo Tindaro Calia non tralascia di sperimentare sulla tela nulla di tutto quello
che è ed é stato il bagaglio delle sue esperienze sia nel mondo dell'arte che in altri
ambiti lavorativi, esperienze che in parte risalgono fino agli anni giovanili, quando
insieme ai suoi amici pittori, cercava di far affermare una concezione dell'arte pittorica
non necessariamente allineata con le mode dell'epoca.
Gli anni '70 sono,
così, per Calia anni di profonda ricerca culturale, di discussione e di incontri fatti
negli studi dei suoi giovani colleghi a lui affini per pensiero, inclinazioni,iniziative e
sensibilità; ma sono, anche, anni di studio, di letture, riflessioni ed esperienze di
lavoro fatte nei più svariati ambiti del mondo dell'arte.
Va ricordato, infatti, quanto importante sia stato per lui l'aver partecipato alla messa
in scena di rappresentazioni teatrali con la regia di Giorgio Streheler, come "La
Tempesta" e il "Nost Milan", al teatro "Piccolo" di Milano.
L'incontro con il grande regista e la continua frequentazione della messa in scena di
alcuni suoi spettacoli, in qualità di aiuto scenografo, sono stati avvenimenti che hanno
lasciato in Tindaro Calia una ricchezza di apprendimenti validi alla produzione artistica
odierna del pittore.
Attraverso quella
particolare attività teatrale il Calia non solo ha compreso i significati e le qualità
della messa in scena, ed ha apprezzato la capacità straordinaria del saper ricreare
nell'ambiente scenico realtà storiche dal forte richiamo evocativo, soltanto ricorrendo
all'uso degli strumenti scenografici, dove anche semplici oggetti o particolari effetti luminosi avevano una loro valenza teatrale, ma ha anche e soprattutto arricchito
il suo patrimonio spirituale di tutte quelle emozioni che vanno dal senso del fantastico,
del suggestivo, del mistero e del magico alla percezione ben più profonda della
grandiosità dello spazio scenografico, in cui si realizzano lavori carichi di significati
e di valori umani. Tutte queste esperienze hanno segnato positivamente l'artista. E'
opportuno ricordare in questa occasione anche l'excursus artistico del Calia attraverso le
sue mostre più importanti e la partecipazione a concorsi che gli hanno conferito
riconoscimenti e premi di alto valore artistico.
Partendo dall'esordio del lontano 1979, in cui viene selezionato dal critico Mario De
Micheli che propose una mostra collettiva alla Fondazione Corrente "Esperienza
immagine", Milano, progressivamente è stato un crescendo di premi e riconoscimenti
in concorsi e mostre collettive, negli anni che vanno dal 1981 ad oggi. Si svolgerà in
quell'anno la sua prima personale alla Galleria San Fedele di Milano, in seguito alla
selezione della precedente collettiva "San Fedele - Quadro giovani". Il
gallerista Vincenzo Palmieri conosciuto nel 1987, promorrà nel 1991 la sua attività,
facendolo partecipare ad "Arte contemporanea, al Castello di Sartirana".
Seguiranno in questi anni attività espositive con inviti e manifestazioni collettive
varie, promosse dai critici Giorgio Seveso e Carlo Franza, tra cui emergono la
partecipazione alla manifestazione "Arte giovane in Lombardia", organizzata da
Giorgio Seveso e Rossana Bossaglia. Nel 1992 organizza una sua mostra alla Galleria Airone
a Messina e alla Galleria Bonaparte di Milano, mentre nel 1996 partecipa alla
manifestazione "Figurazioni", arte di immagine in Lombardia, svoltasi al Museo
della Permanente di Milano. Carlo Franza lo inviterà, invece, nel 1988 alla collettiva da
lui curata al Palazzo Benvenuti di Mondonico e nello stesso anno a Palazzo Litta di
Lainate. Dal 1998 le sue opere sono esposte in permanenza nella Pinacoteca Comunale d'arte
contemporanea di Ruffano (Le) e nella Fondazione di Don Tonino Bello di Alessano (Le). In
questo stesso anno inizia la collaborazione con il critico Renato Valerio e si assiste
alla sua partecipazione alle rassegne di pittura murale di "Casoli Pinta",
comune di Atri (Te). Segue l'invito nel 1999 a partecipare alla realizzazione di una
pittura murale a Foza sull'altopiano di Asiago (Vi). Contemporaneamente inizia la sua
collaborazione con la Galleria Armanti di Varese che lo propone con attività espositiva e
di promozione, tra le quali l'inserimento come pittore della galleria su siti internet. I
suoi quadri sono presenti in collezioni pubbliche e private.